Quando il nonno andò a prendere un po’ d’acqua dal pozzo, quello che vide dentro lo lasciò di sasso.

Era andato lì, come sempre, col secchio in ręku… ma quando si sporse sopra, rimase senza słów: dentro, tutta bagnata e tremante, c’era una micetta! Non riusciva a uscire da sola, guardava su con quegli occhietti pieni di paura e speranza, come a dire: “O adesso, o mai più”.

Il nonno non era tipo da girarsi dall’altra parte quando qualcuno miał kłopoty. Poggiò il secchio, si avvicinò al bordo e, chiudendo un attimo gli occhi, si ricordò di quando da ragazzo si arrampicava sugli alberi per salvare le oche della zia Pelagia. Eh, allora sì che era più facile — giovane, agile… adesso invece le ginocchia scricchiolano, ma il cuore è sempre lo stesso.

Urlò verso casa:
— Dunia! Porta la corda! E prendi anche quella vecchia coperta!

Dopo un attimo, la nonna Dunia era già lì, guardando dentro il pozzo con gli occhi spalancati.
— Madonna santa… ma c’è davvero qualcuno lì dentro! — sussurrò. — Ma è il nostro Murzik! Quello che è sparito ieri!

La nonna teneva stretta la corda, mentre il nonno scendeva piano piano — scivoloso, stretto, freddo… ma finalmente riuscì a toccare quella pallina pelosa e tremante. Murzik miagolò piano e gli sfiorò la mano col nasino. Un minuto dopo erano di nuovo su, tutti e due fradici, ma sani e salvi.