Roberta Ragusa, lettera anonima a ‘Chi l’ha Visto’: “Il marito ha parlato di nascondere il cadavere”. Svelato il contenuto di alcune lettere che hanno fatto scalpore sui social

Roberta Ragusa, lettere anonime a 'Chi l'ha Visto': "Il marito parlava di come nascondere un corpo"

PISA – ‘Chi l’ha Visto’ riporta le ultime segnalazioni sul caso Ragusa. E’ la terza estate senza Roberta, la donna scomparsa due anni e mezzo fa. Gli inquirenti hanno setacciato alcuni luoghi molto familiari al marito Antonio Logli, unico indagato.

Alcune lettere recapitate alla trasmissione di Rai Tre, infatti, sostengono che ci sarebbero molti luoghi noti al marito per nascondere un cadavere. L’uomo, su cui pesa un’accusa di omicidio e di occultamento di cadavere, si è rifatto una vita con quella che era una volta la sua giovane amante. Una lettera, in particolare, è corredata di foto come quella di un pacco misterioso inserito nell’intercapedine delle mura del cimitero di Orzifnano, dove è sepolta la mamma di Roberta. Gli inquirenti però non hanno trovato nulla.

Un’altra lettera spedita quest’estate spiega che quando Logli era militare parlava con i suoi commilitoni di come sbarazzarsi di una donna poco gradita e che un posto perfetto per nascondere un corpo è il serbatoio di kerosene di Titignano. Nulla di nuovo è emerso dai controlli.Una lettera anonima inviata alla redazione di ‘Chi l’ha visto?’ potrebbe aprire una nuova pista nel giallo di Roberta Ragusa, la donna scomparsa nel nulla nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012 dalla sua casa in via Dini a Gello, in provincia di Pisa. “Indagate su un uomo suicidatosi a Pisa nel 2016 sotto il treno della linea ferroviaria Pisa-Lucca”, si legge nella lettera.Stando alla misteriosa missiva l’uomo, di cui non è stato rivelato il nome, “lavorava al cimitero di Pisa” ed era un “ex tossicodipendente” che “nella sua vita ha sempre avuto problemi di natura economica”.Caso Ragusa, le tappe della vicenda – L'Arno.it
La conduttrice Federica Sciarelli ha inoltre rivelato che il suicida, dopo la scomparsa della Ragusa, avrebbe iniziato ad avere “problemi psicologici, c’era qualcosa che lo tormentava”.

Inoltre i familiari dell’uomo, stando sempre a quanto riferito nella lettera anonima, al momento della sua morte avrebbero trovato “un lingotto nella cassaforte”. Tutti elementi da verificare ma che potrebbero aggiungere un nuovo capitolo sul caso Ragusa. Per l’omicidio della donna e la distruzione del cadavere mai ritrovato è stato condannato in primo grado a 20 anni di carcere il marito Antonio Logli. Si attende ora il processo d’appello che inizierà il 14 marzo prossimo a Firenze.